Corrado Veneziano

Affianca il suo lavoro di docente (al conservatorio Santa Cecilia di Roma) con quello di pittore e operatore (soprattutto in ambito registico) nel settore delle arti visive.

Più in particolare, ha frequentato come allievo regista (dal 1976) la Scuola del Piccolo Teatro della Città di Milano e, parallelamente, ha studiato Lettere moderne all’Università statale di Milano. A 22 anni si è laureato in Lettere all’Università di Bari e, subito dopo, si è abilitato all’insegnamento di Latino e Italiano, Storia e Filosofia. In questi anni ha svolto prevalentemente attività di regista teatrale (con tra gli altri La Biennale di Venezia e il Festival della Valle d’Itria) e di docente di Ortoepia e Fonetica.

Dopo aver vinto un concorso nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari e dopo aver pubblicato il primo volume di didattica multimediale della lingua italiana, si è trasferito a Roma, dove (nel 1999) gli è stata conferita la Cattedra di Linguistica e (nel 2002) di Didattica della Lingua italiana e dei suoi dialetti presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico”. In questi anni, ha tenuto lezioni e seminari di Retorica e di Comunicazione verbale presso Accademie e Università italiane e straniere (tra cui la Harvard University) e pubblicato altri testi di pronuncia della lingua italiana.

Dal 2008 ha smesso di insegnare per l’Accademia Silvio D’Amico e, su mandato dell’Università di Bari e del Centro Universitario per il Teatro, le Arti, la Musica, il Cinema (Cutamc) della medesima Università, nella quale è istituzionalmente incardinato, collabora alle attività didattiche della Cattedra di Pedagogia generale della Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza Università di Roma.

Sempre in questi anni (dal 2008 in poi) ha allargato i suoi interessi, impegnandosi in campo televisivo e tecnologico. Dopo aver firmato la regia del documentario Sedicipersone. Le parole negate del bombardamento della Tv di Belgrado (d’intesa con Rainews 24) e del cortometraggio A sirene spiegate, interpretato da Emilio SolfrizziGiuseppe Battiston e Olivia Magnani, ha ideato, scritto e diretto la serie televisiva Accipicchia: ci hanno rubato la lingua!, una fiction (in onda da settembre 2008 su Rai 3) sull’insegnamento della lingua (italiana e non).

Per conto della Confindustria e d’intesa con l’Università degli Studi di Bari ha (2010) scritto e diretto una ulteriore puntata didattico-divulgativa (Accipicchia: ci hanno rubato la banda larga!) e il documentario “Ancora. Contro il bullismo”, girato ad Altamura (Ba) presso la Scuola elementare San Francesco d’Assisi e prodotto con il sostegno del “Ministero dell’Istruzione” e d’intesa con l’Università degli Studi di Bari.

Direttore artistico del Festival internazionale di cortometraggi Lo sguardo bifronte, la cui giuria è presieduta da Andrea Camilleri, ha più recentemente pubblicato altri suoi due lavori: 100 monologhi ben pronunciati e Accipicchia: ci hanno rubato la lingua!, una trasposizione della omonima fiction prodotta da Rai Tre-Divisione Ragazzi. Il primo volume, partendo dalla proposta di brani poetici, teatrali e cinematografici, evidenzia questioni di esplicita rilevanza fonetica: le dinamiche che hanno determinato gli attuali standard di pronuncia italiana, i meccanismi di controllo intonativo, il rapporto tra espressività e recitazione. Il secondo volume riprende fedelmente la struttura della fiction Rai e, con l’ausilio di numerose prove didattiche, spiega e approfondisce elementi di natura sintattica e grammaticale.

Nel novembre 2008, ha ideato e diretto il Laboratorio di teatro e intercultura “Ciao: a Est dell’Est”, prodotto dalla Biennale di Venezia e dal Cutamc-Università di Bari nel programma internazionale “Mediterraneo” diretto da Maurizio Scaparro.

Del 2013 sono i suoi due più recenti volumi pubblicati: La lezione di Pinocchio. Pedagogia e antipedagogia nell’insegnamento elementare italiano e Didattica della comunicazione non verbale e verbale. Sguardi, prossemica, fonetica nella scuola primaria italiana (con una introduzione di Maria Serena Veggetti). In quest’ultimo lavoro, due mondi tradizionalmente intesi come separati (quelli della comunicazione verbale e quella non verbale) vengono invece indagati nella loro reciprocità e interazione: i meccanismi cognitivi attivati da elementi legati alla gestualità, al contatto fisico, allo sguardo.

In questa ricerca di sperimentazione e di allargamento delle sue possibilità espressive e comunicative, Corrado Veneziano ha reso pubbliche le sue opere pittoriche. Realizzate nel corso degli anni, esse sono state commentate in modo lusinghiero e approfondito dall’antropologo Marc Augé e sono diventate una mostra personale – “Le forme dei non-luoghi” – ospitata dalla Ecos Gallery di Roma.

Sempre in questo ambito – esclusivamente pittorico e figurativo – nel mese di luglio 2013 ha ripresentato la sua produzione figurativa, unitamente a un catalogo pubblicato dalla casa editrice Ponte Sisto, di Roma. Nel volume, che raccoglie i lavori eseguiti tra il 2000 e il 2012, compare una lusinghiera nota critica di Achille Bonito Oliva.

La più recente attività artistica e docente di Veneziano si sposta, a partire da novembre 2013, a Bruxelles. Nell’Istituto italiano di cultura della capitale belga presenta la sua ultima produzione pittorica: Non luoghi>No loghi. La mostra, inaugurata a luglio 2014, è stata presentata in un apposito catalogo da Derrick De Kerckhove.

Sulla successiva produzione pittorica di Corrado Veneziano, vale la pena sottolineare due eventi, entrambi realizzati nel 2015. Il primo è legato alla mostra personale ISBN 9788820302092 tenuta a Parigi nell’Espace en Cours diretto da Julie Heintz; il secondo è invece relativo al quadro che la Rai gli ha commissionato per il 67° Prix Italia – Concorso internazionale della Tv, del web e della radio. La mostra parigina si è inscritta nelle manifestazioni francesi sul 750º anniversario della nascita di Dante Alighieri; l’opera per il Prix Italia(tenutosi a Torino tra il 19 e il 24 settembre) è diventata l’immagine-simbolo della rassegna 2015 del Prix, intitolata “Il potere delle Storie. Il laboratorio della Creatività”. L’opera che Veneziano ha dipinto è per l’appunto dedicata al “padre” della storia: Erodoto.

Per ciò che riguarda il 2016, tra le varie iniziative pittoriche e artistiche, vale la pena di citare la mostra personale tenuta a San Pietroburgo nella antica Galleria Nevskij 8. Qui Corrado Veneziano ha presentato, per larga parte, i suoi lavori dedicati ai codici ISBN con una esposizione intitolata “I codici dell’anima”. La mostra, inaugurata il 29 gennaio 2016 (e inizialmente programmata fino al 12 febbraio), si è conclusa il 22 febbraio.

Nel 2017, Corrado Veneziano si cimenta per la prima volta con installazioni artistiche, e con una di queste – “Il mare li rigetta, odiandoli” – vince (luglio 2017) con Paola Ricci il primo premio del concorso internazionale “Marine Litter Art”. Si tratta di un concorso finanziato dall’Unione Europea e gestito dall’Associazione ambientalista Mare Vivo Sicilia, in collaborazione con la Regione Sicilia e numerosi comuni dell’agrigentino, e dedicato al tema del riciclo.

Nello stesso 2017, dal 1º settembre al 10 ottobre 2017, è ospite, con una sua mostra personale, in Cina, nella Galleria Nazionale di Arte Moderna di Lanzhou. La mostra – “Segni” – è curata dal direttore della medesima Galleria, Wu Weidong.

Il 2018 è del tutto orientato allo studio e alla preparazione di una larga serie di opere pittoriche dedicate a Leonardo da Vinci e al suo “Codice Atlantico”. Si tratta di trenta opere a olio su tela, di grandi dimensioni, in cui i fogli del Codice vinciano (schizzi, progetti, appunti) vengono reinterpretati e collocati in uno sfondo celeste (blu, oro, rosa): a conferma dell’assunto centrale di Leonardo per il quale esiste una forte corrispondenza tra la attività (e la struttura biologica) umana con quella che regola le leggi cosmiche e spaziali. Le trenta opere sono state selezionate per il programma ufficiale francese sui festeggiamenti del 500mo anniversario della morte di Leonardo. La mostra si terrà dal 24 maggio al 7 giugno 2019 nella Chiesa di Saint Florentin, ad Amboise: la chiesa dove Leonardo fu sepolto dopo la sua morte;e la città in cui visse i suoi ultimi anni.

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